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lunedì 10 ottobre 2011

Sono fatta di crema

E il merito è di mia madre. Che, in attesa del capolavoro in questione, si è messa a letto per sei mesi nutrendosi di due uova di crema al giorno (i precedenti tre mesi ha comunque mangiato due uova di crema al giorno, ma non stando a letto). Questo post, comunque, non sarà una celebrazione di me, semmai di mia madre che oggi festeggia il suo compleanno.


Ma non sarà nemmeno una celebrazione di mia madre perché i compleanni si festeggiano lontano dalla tastiera del computer.
Dunque, che sono fatta di crema me lo ha ricordato Santa qualche giorno fa. L'idea mi ha catapultato in un mondo parallelo: quello della dolcezza infinita. E il pensiero che per qualche ragione anche io ne faccia parte mi ha quasi commosso. Sono fatta di crema e non lo dimostro. Ma ci sarebbe posto per me su questa terra anche se fossi fatta di farina? O di latte? O di Gentilini? Direi di sì.
Perché su questa terra c'è posto un po' per tutti: pure per quelli che saranno forever under 18 e per quelli che sono nati già centenari e lo devono ancora scoprire. C'è posto per quelli che si arrabbiano, per quelli che perdonano, per quelli che non sanno quello che vogliono e se la prendono con gli altri per questo. C'è posto per quelli che feriscono con i coltelli e per quelli che gli bastano le parole, per quelli che aiutano, per quelli che credono di avere sempre ragione e pure per quelli che ce l’hanno veramente. Per quelli che non hanno la strada spianata e sospirano, per quelli che ce l'hanno in discesa e si annoiano, per quelli che marciscono e per chi cade dalle nuvole. C'è posto per chi legge gli Harmony e per chi legge Shakespeare, per quelli che amano Tiziano Ferro e per quelli che lo sfottevano quando pesava 115 (?) chili.


C'è spazio per quelli che non dormono e per quelli che la sveglia la frullerebbero ogni santo giorno, invece la spengono, si alzano e si preparano la colazione da soli mentre quelli del Mulino di fronte si alzano e trovano tutto pronto. Poi c'è posto per l'amore, l'insofferenza, l'incertezza e pure per quelli che sperimentano tutte le cose insieme. E che dire di quelli non ci lasceremo maimaimai? Anche loro hanno diritto ad avere il proprio spazio su questa terra insieme con quelli che suonano i campanelli e poi scappano e con quelli che se non escono ogni santo venerdì è un sacrilegio. C'è posto pure per chi parla troppo forte e per chi si capisce quello che vuole dire anche se sta zitto. Chi fa le valigie e piange, chi le disfa ed è pronto, chi perde il treno e non gliene importa tanto ne passa un altro dopo.
Per chi se ne sbatte. E per chi non se ne sbatte.


Se sia giusto che ci sia spazio proprio per tutti, non sta a noi deciderlo.
Il dato di fatto è che siamo tutti qui a fare qualcosa o niente, ad aspettare la fortuna, ad illuderci che esistano le coincidenze, a studiare i sistemi per restare uguali a come siamo anche quando saremo diversi, ad immaginare il futuro e a chiederci dove saremmo se avessimo le ali o cosa faremmo se avessimo 6 figli gemelli (e soprattutto come faremmo a riconoscerli).

Tanto c’è spazio. E noi siamo qui. Certe volte più superficiali, certe volte più impermeabili.
Possiamo quindi tirare un sospiro di sollievo grazie a questa certezza: da qualche parte un posto per noi c'è (anche se ancora non è stato individuato il dove).
E c'è anche se non siamo gli astronauti che cambieranno il sistema solare, anche se non siamo premi Nobel per la pace, anche se non abbiamo trovato la ricetta per sfamare il mondo intero o guarirlo. C'è posto per noi pure se non abbiamo vinto il Pulitzer e non lo vinceremo nei prossimi 5 anni. C'è posto nonostante non siamo Gandhi, Madre Teresa, Bob Marley, Van Gogh. C’è posto pure se non siamo santi e consapevoli del fatto che non lo saremo mai.


Mi sembrava una cosa utile da ricordare e così oggi, oltre a scrivere sul frigo “comprare latte, uova e limone per fare la crema (così potrò dire ancora sono fatta di crema e non ero fatta di crema)”, metto sul blog questo post(it) che ha la funzione di un bel respiro - che è cosa molto salutare.
Che sia una poltrona, un divano, una reggia, un castello, un pezzetto di cuore, un tappeto o un Doblò, un posto ce lo abbiamo. E nessuno ce lo può togliere. Né in un giorno bello qualsiasi, né in un giorno di merda, quando abbiamo appena preso un calcio proprio là dove fa più male.


Promessa: il prossimo post sarà un test o un oroscopo scarcinato. Tanto per dare alla superficie l'importanza che merita.  

3 commenti:

  1. Tanti auguri di buon compleanno alla mamma e come si dice... complimenti alla mamma!

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  2. Per Arturo: grazie infinite, mi ha fatto veramente piacere! A presto!
    Per Carlotta: super fiera di essere stata lo spunto del tuo post di oggi!
    ...la crema ha fatto davvero miracoli!
    Un compleanno con i fiocchi e...la panna! ti voglio bene. Grazie di cuore

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  3. Carlotta, curo una rivista di astrologia e mi piacerebbe che tu facessi qualcosa per noi, ma non so come contattarti.
    Va bene che sei Scorpione, ma un indirizzo mail potresti metterlo!
    Scrivimi qui, se t'interessa...
    redazioneastrologia@gmail.com

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