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sabato 16 maggio 2015

Quante scarpe ti servono per essere davvero felice? E soprattutto come si sceglie una lavatrice? Tante domande senza risposta definitiva, molta ispirazione e oroscopo

Sedermi alla scrivania proprio oggi che avevo deciso di non accendere il pc, mi dimostra solo una cosa: sono incoerente. E questa non è una novità. In effetti, la pigrizia di non procedere all'operazione lavaggio di capelli mi ha convinto, così almeno l'olio di cocco (che è ancora in posa da un'ora) fa il miracolo e i capelli diventano docili docili e si lasciano pettinare senza capricci. Inoltre, dal momento che mi sono dimenticata di comprare le sigarette ma non posso uscire visto che ho i capelli unti, tengo le mani occupate sulla tastiera. E tengo anche la testa occupata. 


Quando torno qua, su questa pagina sempre più bianca del blog, provo sempre un tuffo al cuore, come quello che prova una persona che ritorna nella casa nella quale è cresciuta dopo 20 anni (senza stare a fare troppi conti, facciamo 20 e non ci pensiamo più) e trova tutto identico ma completamente diverso. Tutto molto più piccolo, specialmente il proprio nascondiglio di allora, specie se il suddetto nascondiglio è nel sottotetto e, all'epoca, quel qualcuno, in quel sottotetto, ci stava in piedi. E non da solo. Ma con le sue bambole, i suoi pupazzi, le sue paperelle, i libri. Ah, pure con la scrivania in miniatura, seduta sulla sedia in miniatura. A mangiare la pizza in miniatura (la pasta al burro o i formaggini) sognando una sorella. No, un maschio non sarebbe stato gradito all'epoca. E questo preoccupava molto mia madre che si è messa l'anima in pace solo dopo aver scoperto che nella sua pancia c'era Alice, non Federico. Quindi questa settimana, che sono tornata nella casa dove sono cresciuta, sono già al secondo tuffo al cuore (il primo è il blog, sì, lo avevo detto). Meno male che sono forever25, altrimenti a quest'ora ero all'altro mondo. 

Carlotta vs Cucciolo, 1 a 0 per me


Difficile sintetizzare tutto in poco spazio anche perché, tra un post e l'altro, ormai, passano mesi e, nei mesi, le cose che succedono sono sempre tante. Belle. Brutte. Ambigue. Irritanti. Emozionanti. Stancanti. Ingiuste. Illuminanti. Sbagliate e giuste. Facili e difficili. Tra un post e l'altro mi arrabbio e mi perdo nei pensieri; mi domando (sempre meno) cosa succederà domani e anche tra un anno; mi dimentico cose, poi le ricordo nel momento meno opportuno; aggiusto situazioni e rompo oggetti, non lavo la macchina anche se dovrei; cammino sempre un sacco; sento la nostalgia delle mie ballerine, in compenso ho scoperto la Zumba e amo sempre di più il Pilates anche se ho accantonato l'idea di diventare una maestra; scopro che le milf sono le più amate dagli uomini; che le femmine tradiscono più dei maschi; mi chiedo su che basi si scelga una lavatrice visto che forse l'aspetto estetico non è un canone fondamentale. Poi lotto contro il tempo, contro i miei demoni, mi innamoro di un gran numero di scarpe ma ho imparato a non comprarle ogni volta, ma solo quando non mi fanno male, almeno dentro il negozio (in questo, dunque, sono migliorata); ho scoperto che il calcio non è poi così male; che certe amiche sono per l'eternità; che Fausto è un mito; che passo troppo poco tempo con mia sorella; che la mamma ti conosce come la sua cucina. Che riesco a vedere un film fino alla fine solo una volta su 7 e che colui che guarda i film accanto a me è proprio quella metà della mela che cercavo; scopro che sono più ambiziosa di quanto pensassi e che posso fare molte cose contemporaneamente. Ho smesso anche di credere che quando il telefono fischia (nuovo messaggio) lo fa per dirmi "Oh, che figa!" e ho capito che quando fischia una rottura di palle è in agguato. Tra un post e l'altro, ho scoperto che il seno può crescere anche dopo i 30 anni; continuo a sognare il giro del mondo e spero che, prima o poi, le domeniche inizino a durare 4/5 giorni.




Non mi sono ancora fatta una ragione del fatto che il week-end duri solo 48 ore. In 48 ore si possono fare pochissime cose. Per esempio oggi, nella mia to-do list, avevo 13 cose. Ne ho fatte due e mezza e sono le 18, mi sono messa a scrivere ed è evidente che le altre 11 cose e hanno fatto una finaccia. Ma il bello del week-end è che non devi nulla a nessuno. E quindi puoi dedicarti a quello che faresti tutto il santo giorno. E questo è davvero un lusso. Più lussuoso di una cabina armadio e di una cabina scarpe grande quanto la mia attuale casa. Perché in fondo che ci fai con le scarpe se non le puoi mai usare (a meno che io non decida di andare a Pilates con i tacchi ma la mia maestra, che non accetta manco i calzini, la prenderebbe male)? E allora che ci fai con l'ispirazione se non hai tempo per sfogarla? Ecco, sfoghiamola. E che ce ne sia sempre un sacco. E che sia così tanta e così forte da impedirti di fare altro. Una delle "cosette" che vorrei per me. Le altre le confesso la prossima volta. Nel frattempo, un bell'oroscopo. 


ARIETE. Se sei il tipo di persona che mangerebbe per colazione gli stessi biscotti per tutta la vita, questa settimana sarà traumatica. Nel senso che ti troverai di fronte all’obbligo di cambiarli, i biscotti, o altre cose che non avresti mai voluto cambiare. La nota positiva è che ti piaceranno parecchio. La nota negativa: ti pentirai di non aver cambiato prima. Meglio tardi…
TORO. Comprare un gratta e vinci sperando di svoltare la tua vita e quella delle prossime 12 generazioni, è un’illusione (almeno questa settimana). Fossi in te, eviterei di perderci soldi ed energie. Anche perché questa volta il cambiamento previsto dal cosmo sarà di altro tipo. Tranquillo, sarà bello, d’ispirazione, profumato, ma non avrà nulla a che fare con le cose materiali.
GEMELLI. Tornare nella casa dove vivevi quando avevi 8 anni e trovarci quel cappellino di paglia che a te proprio non piaceva ma facevi finta di sì per non far torto a chi te lo aveva regalato, oltre a farti venire un mondo di malinconia, ti fa capire che a volte si sbaglia (ora, infatti, il cappellino ti sembra delizioso). Guardare le cose da un’altra prospettiva e pure da un’altra altitudine, serve a chiarire le idee. Chiariscile. E, se è necessario che tu ti arrampichi su un albero per chiarirle, non esitare.
CANCRO. Perché non ti dai una calmata e ti godi la vita? Anche se la vita è stressante, la gente con la quale passi la maggior parte della giornata insopportabile e il lavoro ti annoia, puoi sempre trovare delle soluzioni. Per esempio, a un certo punto della giornata puoi dire basta, staccare la spina e dedicarti alle cose e alle persone che credi meritino il tuo tempo. Fidati, è un’ottima terapia che ti insegna a vedere rosa anche dove in genere vedi grigio. Tentar non nuoce.


LEONE. Per esempio potresti levarti di dosso quell’atteggiamento da sotuttoio, capiscosoloio, losoiocomesivivelavita. A quel punto scommetti che la settimana andrà molto meglio? Vale la pena tentare. Sono solo 7 giorni, in fondo…
VERGINE. Te lo diceva, la mamma, che due cuori e una capanna durano quanto la crostata di ricotta della nonna quando sei giù perché hai le pene d’amore, ma tu non ci hai creduto. Ora non è che tu possa prendertela con qualcuno, se ti sei accorto che aveva ragione... Resta di buonumore. E concediti qualche pensiero frivolo perché anche il lato frivolo di te stesso merita di avere una voce
BILANCIA. Hai solo un gran bisogno di fare indigestione di riposo. Ti consigliamo di concedertelo insieme a qualche essere dalle sembianze piacevoli e che non abbia la testa intasata da sconvenienti pippe mentali. Piuttosto scegliti uno pieno di nobile coraggio.
SCORPIONE. Secondo l’oroscopo di un noto astrologo, questa settimana, per lo Scorpione, sarà costellata di successi, di idee buone che si concretizzano, di desideri che si avverano, di amori che si coronano, di tempo che si ferma e di altre cose fighissime. Volevo condividere con te questo trionfo.



SAGITTARIO. Ci sono cose che ti piacciono un sacco ma non puoi avere. Se continui a pensare solo a quelle, non ti godi le cose belle che hai. Invece dovresti goderti proprio loro, per dimostrare al cosmo che sei grato di tutto. La gratitudine porta ricchezza e colma i buchi di infelicità. Meditarci, sorridere, reagire con filosofia, non prendere tutto sul personale. Non è poi così difficile…
CAPRICORNO. Tu parli, dai consigli, racconti le tue cose e gli altri? Non ti filano. Ma tu, agli altri, hai mai dato ascolto? E allora perché te la prendi tanto? Abbassa la cresta, please, non sentirti superiore, accetta la cocciutaggine altrui e vivi senza pensare alle conseguenze. Ti ho appena dato la ricetta del benessere. E poi sorridi: il lavoro paga (poco ma meglio di niente) e l’amore è tutto una crema.
ACQUARIO. Chissà perché uno perde un sacco di tempo tutto il giorno e conclude lo stretto indispensabile e poi, quando è messo alle strette, si sbriga tanto e conclude il triplo. Capita pure a te? Beh, cerca di rivedere qualcosa. In questa settimana desidererai avere un po’ di tempo libero in più e averlo o non averlo dipende solo da te…
PESCI. E’ la settimana che ti gira bene, niente è impossibile e tu hai voglia di parlare con tutti e sorridere a tutti e ascoltare tutti. Ricordati che anche col silenzio si esprimono i concetti. E che domani, certe volte, è troppo tardi.

Un grazie speciale ad Arianna Caroli per le quotes che mi manda ogni giorno. 

venerdì 30 gennaio 2015

Svegliarsi appena prima che il brodo si bruci e altre vicende fortunate che capitano davvero di rado. Con annessa lacrimuccia. E tante grazie per l'ispirazione

Poi arriva una domenica pomeriggio qualunque e, all'improvviso, ti ricordi quando ti piaceva essere forever25, la domenica. E mica solo la domenica. Anche tutto il resto della settimana. Così prendi il coraggio e fai quello che hai rimandato per un po'. E solo quando prendi il via e lasci andare le mani e la testa e non pensi a censure eventuali, hai la vaga, anzi la netta, sensazione che tu sia talmente tanto forever25 per davvero, da non avere più bisogno di farlo credere a nessuno, che lo sei. Perché hai convinto l'unica persona che serviva di convincere.  


Detto questo non significa che non ti manchino certi rituali magici che ti mettevano tanto di buonumore, Che ti facevano uscire dalle tue scarpe scomode e di entrare in quelle bellissime (ma molto più scomode, a volte) di qualcun altro. Che ti permettevano di parlare a qualcuno facendo finta che parlassi a tutti. Di dichiarare amori che non avresti potuto dichiarare. Di pensare a chi non dovevi pensare. Di farci merenda. E colazione e tutto. Di condurre, in poche parole, un'esistenza diversa da quella che conducevi e che, con tutte le tue forze, desideravi fosse completamente diversa. Certo, che mi manca stare lontano da qui, ma in un certo senso ho capito che l'unico modo per sopravvivere all'assenza - a volte ingiustificata, a volte forzata - è quella di accettarla e di farsi una ragione. Anche laddove una ragione sembra non esistere. Perché le cose cambiano all'improvviso e hai diverse possibilità: 1) pensare a dove hai sbagliato e non arrivare a nulla; 2) lamentarti e sperare che tutto torni come era prima e non arrivare a nulla; 3) ricordare che la vita è fatta così: ti illude, ti stravolge, ti spettina, ti sconvolge, ti fa ridere, ti fa battere il cuore, poi ti fa anche disperare, non si fa capire e ti guarda fissa senza consolarti manco un po'. Resta così. Impassibile, come se se ne fregasse altamente di te e dei tuoi guai. Del fatto che sei costretta a dover cambiare certe abitudini che ti piacevano tanto. A poter giocare solo lo stretto necessario. Dei tuoi dolori. Del tempo che non basta mai. O che stringe e basta. 



Alla fine la cosa più ragionevole è accettare quello che arriva e punto. Senza stare a fare tragedie perché tanto non c'è tragedia che tenga. E quindi se posso passare solo un pomeriggio su 50 tra queste lidi, va bene così. Almeno finché non potrà essere diversamente (l'ho sempre detto che sono parecchio saggia per avere 25 anni). 


Da quando sono passata qui l'ultima volta, ho imparato alcune cose: che il tempo per le persone che ami non va mai sacrificato, piuttosto meglio non avere 25 anni; che la mamma è sempre la mamma e non importa se tua mamma ha 50 anni o ne 125, la mamma è sempre la mamma e di lei avrai sempre bisogno; che a volte i cambiamenti possono essere spaventosi e che, a certi cambiamenti non sarai mai pronto; che i miracoli succedono solo a volte e che la fortuna può al massimo darti una mano. Ho scoperto che la leggerezza è molto gradita, che la gravità lo è un po' meno e che dormire 8 ore a notte è solo un'utopia. Che si può amare il proprio lavoro, la propria dolce metà della mela, la mamma, papà, la sorella, la nonna, un angelo, gli zii, i propri capelli, i propri demoni. E che il cuore ha un sacco di spazio, un sacco di soppalchi, armadi a muro, cassetti, cassettiere, cassapanche. Piene di cose. E momenti. E volti. E parole. E sguardi. Vabbè, è chiaro.


Che ci si può spiegare anche senza dire una parola e che l'oroscopo qualche volta non serve. Che il finale della storia qualche volta lo decidi tu. E qualche volta no. Che sono più brava a fare i tozzetti di quanto non sia brava a fare le ciambelline, per quanto io stia prendendo dimestichezza anche con le cose che lievitano e con quelle che devono prima essere pulite. Che trovo più difficile fare una cosa per volta che non tre cose insieme e che non posso più dormire senza il cuscino leopardato. Che si può amare persino un pigiama, purché non lo so si indossi per dormire. Che ho meno paura delle parole, delle pagine bianche, mentre ho ancora una fifa pazzesca dei gatti. L'ho capito quando, qualche tempo fa, per strada, un gatto mi viene incontro miagolando e io, che mi sono prima voltata per capire se ce l'avesse veramente con me, quando ho capito che ce l'aveva veramente con me, mi sono messa a correre. Per scappare da lui, naturalmente. Solo dopo - quando mi sono guardata intorno per vedere se qualcuno avesse visto quella scena ridicola - ho riflettuto che non aveva avuto senso scappare in quel modo. Razionalmente: che può farmi un gatto? Niente. Quindi ho capito altre due cose: che non sempre penso prima di agire, ma a volte sì, e che sono razionale quanto basta. 



Che ci metto parecchio a seminare. Per esempio questo post era stato iniziato domenica e adesso è venerdì. Il tempo vola? Anche. A volte ti sfuggono le giornate di mano e ti ritrovi con un carretto di lunedì in pugno e non ti ricordi cosa hai fatto con ognuno di loro. A volte mi scrivo quello che devo fare. E non c'è mai, dico mai, una volta che io riesca a fare tutto quello che mi scrivo. E dunque non avrei mai immaginato di ritrovarmi di venerdì sera a scrivere pensieri dopo essere tornata dalla messa per ricordare la nonna. E invece mi ci sono ritrovata e ne sono molto felice. Quindi grazie, davvero grazie, dell'ispirazione. A questo punto un inciso: come se non ci pensasse ogni giorno a lei. A dove si trova, a cosa stia facendo; se davvero è un paradiso quel posto lì e se davvero c'è il pane di ieri, la cioccolata a volontà (magari di quella che non fa venire i brufoli, il colesterolo e i rotoli), se davvero i capelli stanno a posto pure senza parrucchieri e spazzole-tortura; se veramente non ci sono bollette, né tasse, se alla televisione fanno roba stile Mary Poppins (parlo per me, naturalmente) ogni giorno e non l'Isola dei famosi, come quaggiù. Ti chiedi: ma il brodo si sarà bruciato o si sarà svegliata in tempo? Ah no, abbiamo detto che il brodo non si brucia, lassù. E i limoni non si congelano col freddo. Perché, essendo sempre primavera, il rischio non si corre. Se ci guardi e ci mandi tuoi segnali. Perché, da quello che si sente quaggiù, sembrerebbe proprio così. Inciso concluso. 
Va bene, ciao a tutti e ciao nonna, è stato molto bello, proprio bello. Adesso vado, altrimenti mi si accartoccia il cuore e poi tutti quei cassetti, armadi, soppalchi non la prendono bene. E pure perché, altrimenti, a questo giro, il brodo lo brucio io.